FORMAZIONE PRINCIPIANTI
con Franca Pretto e Gianni Gastaldon
Il corso è dedicato a chi desidera imparare le tecniche della recitazione e dell’attore con il metodo del Teatro Corale® della Scuola di Ossidiana/Kitchen.
Aperto a tutti dai 18 ai 55 anni.
Si lavora nella magia del palcoscenico dove il corpo comunica e trasmette emozioni e intenzioni. Si studia come recitare testi in modo chiaro ed efficace, entrare nella psicologia dei personaggi, narrare storie.Esperienze e giochi di gruppo ed individuali con corpo, voce, parola, ritmo, porteranno ad un necessario decondizionamento da stereotipi e rigidità e permetteranno di costruire un primo bagaglio tecnico personale e corale. Metteremo alla prova le proprie certezze, le spiazzeremo e le supereremo.
Grande importanza è dedicata ai rapporti di gruppo, all’ascolto reciproco e di sé stessi. Le lezioni, se pur condotte in un’atmosfera “leggera” e divertente, richiederanno comunque impegno e serietà.
Quale pretesto di lavoro durante il corso si utilizzeranno parti, estratti, rielaborazioni di un testo, prendendo spunto dalla letteratura o dalla drammaturgia, che verrà adattato dagli insegnanti e a volte costruito insieme ai corsisti. Alla fine del corso gli allievi si cimenteranno in due rappresentazioni aperte al pubblico presso il Kitchen Teatro Indipendente di Vicenza.
Tematiche dell’insegnamento:
– Giochi ed esercizi individuali e di gruppo
– Recitazione, Analisi del testo, Training dell’attore
– Espressione Corporea, Relazione interpersonale
– Lavoro con il corpo su movimento, postura, sguardo, gesto, atteggiamento
– Uso dello spazio, prossemica, dove sono io dove sono gli altri, dove mi muovo in palco
– Studio del ritmo finalizzato al fare teatro (nel parlato e nel movimento)
– Vocalità, studio, scoperta e uso della propria voce
– Uso e sviluppo dell’immaginazione
– Lavoro con fari teatrali in palco (“prendere” la luce durante la recitazione)
– Messa in scena di una piéce teatrale con restituzione finale in pubblico
La mission essenziale della Scuola di Teatro di Ossidiana è lavorare per un teatro di idee e di movimento per far convivere la significatività della parola con la forza comunicativa del disegno scenografico e del ritmo coreutico.
La parola è detta senza enfasi e sonorità per evidenziare il suo contenuto informativo e per consegnare il compito di emozionare alle forme e ai colori della scenografia e ai movimenti del coro prevalentemente in scena.
Il testo drammaturgico contiene sempre una narrazione; ci sono personaggi, ma sono per lo più corali e vivono il tema o problema proposto dalla narrazione, interpretandolo, poi, con la loro espressività corporea e con le loro dinamiche.
L’elemento simbolico, costantemente presente, è affidato a geometrie di luci e colori, e alla matericità di oggetti e gesti: il suo scopo è intensificare, esasperare, rendere penetrante l’idea o le idee su cui il testo si concentra.
È un teatro che vuole essere non illusivo o allusivo, ma diretto, di semplicità e chiarezza di contenuti e, insieme, di grande costruzione e fertilità visiva.
La tenuta di lavoro, durante le lezioni, richiede abiti comodi per facilitare il movimento, senza scritte o fasce su maglie e pantaloni.